Ingredienti
Leggero ed estivo, il pesto alla siciliana è velocissimo da preparare con il mixer e non richiede cottura. Scoprite la nostra ricetta!
Se siete stanchi dei soliti modi di condire la pasta vi consigliamo di provare il pesto alla siciliana. Questo pesto a crudo, cioè che non prevede nessuna cottura degli ingredienti, è piuttosto semplice da preparare. Potete dedicarvi alla ricetta mentre la pasta cuoce: saranno pronti pressoché in contemporanea.
Il pesto siciliano si differenzia dal pesto genovese sotto diversi aspetti. Innanzitutto l’aggiunta dei pomodori, privati dei semi. Poi, può essere preparato con un semplice mixer senza il timore che un’orda di puristi vi si sollevi contro, e infine va aggiunta la ricotta. Rimane invariata la presenza del basilico, dell’aglio, dei pinoli e del formaggio grattugiato. Pare infatti che i siciliani appresero questo tipo di preparazione dei marinai genovesi (ma potrebbero raccontarvi anche la storia inversa visto che tutti vorrebbero essere i “primi”). Pronti per scoprire tutti i segreti di questa saporitissima preparazione?
Come preparare la ricetta del pesto alla siciliana
- Per prima cosa assicuratevi di avere dei pomodori maturi ma sodi. Lavateli bene sotto l’acqua corrente e poi asciugateli. Potete decidere di rimuovere la pelle incidendoli e facendoli sbollentare pochi secondi in acqua bollente, oppure di lasciarla e proseguire con la preparazione.
- Tagliateli poi a metà e rimuovete i semi interni e l’acqua, tenendo solo la polpa.
- A parte prendete la ricotta (meglio se di pecora) e setacciatela con un colino per eliminare tutto il liquido in eccesso.
- Trasferite in un mixer da cucina i pomodori, il basilico lavato e asciugato, le mandorle, l’aglio sbucciato e privato dell’anima, il formaggio grattugiato, la ricotta e l’olio.
- Frullate fino a ottenere un composto cremoso e liscio. In ultimo regolate di sale.
Qual è la differenza tra pesto alla siciliana e alla trapanese
Molto spesso non si riesce a capire se il pesto alla siciliana e il pesto alla trapanese siano lo stesso sugo, con una variante negli ingredienti, o se sono due preparazioni diverse. Sembra che anche tra le famiglie siciliane non si sia arrivati a un verdetto unanime riguardo questo argomento. Tuttavia è molto probabile che la storia del pesto alla trapanese sia strettamente legata alla salsa siciliana.
Le origini di questa salsa si devono far risalire ai primissimi rapporti commerciali tra Liguria e Sicilia e, in una di queste occasioni, i commercianti e barcaioli genovesi portarono nell’isola il loro classico pesto di basilico e l’agliata genovese. Da questa salsa i trapanesi iniziarono a crearne una nuova, usando i loro prodotti tipici locali come i pomodori e le mandorle. È molto probabile che dal pesto alla trapanese ne sia nato poi uno tutto nuovo, più dolce e morbido al palato grazie all’aggiunta della ricotta.
Conservazione
Potete riporre il pesto alla siciliana avanzato in un vasetto di vetro e coprire la superficie con un filo di olio prima di chiudere con il coperchio. In questo modo si conserva in frigorifero per 4-5 giorni. In alternativa potete congelarlo all’interno di vasetti di vetro o plastica già porzionato: al bisogno lasciatelo scongelare e utilizzatelo per condire la pasta.